venerdì 28 maggio 2010

Emilia

Berlino ti accolse simile a te con cantieri estivi e delusioni. Camminavi e camminavi per cercare di smaltire il peso di un errore grande. Ma quell'errore dimorava stabile in te già un istante dopo averlo commesso. "Alcune persone sono fatte per sbagliare" ti hanno detto, fattene una ragione.

lunedì 24 maggio 2010

Cosa sono le bombe

Forse coloro che hanno immaginazione non possono non essere anche crudeli. Avere immaginazione è come avere una grande scoperta tra le mani, una di quelle scoperte che a seconda dell'uso che ne faranno il possessore o gli altri, sarà buona o cattiva.
Ieri litigavano in piazza tra loro degli sconosciuti a te e a loro stessi. Uno ha detto "Stiamo facendo teatro" e nessuno tra la folla dei presenti lì in strada ci ha creduto, ma tu si.
Hanno sorriso della tua ingenuità mentre ti stupivi di ciocche di capelli realmente strappate ad una ragazza, di sangue che macchiava la maglietta di un ragazzo, di urla che hanno svegliato un intero quartiere. Ti sei stupita eppure non era la prima volta che uscivi di sera tardi in una periferia non troppo periferia. "Come fai a essere così ingenua e così crudele?" ti ha detto un'amica. "Come fai a essere così generosa e così spietata?" ti ha poi chiesto ancora la tua amica, conoscendoti...
L'unica risposta è che senza volerlo, non si sa perchè, non si sa per come, un giorno hai cominciato ad avere immaginazione.

giovedì 20 maggio 2010

Imperturbabile il tuo umore in questi giorni.
Ridi e ridi anche se alla fine c'è sempre qualcuno in un giorno che ti dice che hai un'espressione triste. Confondersi in mezzo a gruppi di persone che corrono a prendere l'ultima metro, trovare di notte mentre esci da un locale, una donna vestita elegante, con le braccia conserte, rannicchiata sotto un lampione di un parco, immobile, con la testa bassa.
Applausi per te ogni tanto e persone ed abbracci e carezze. Ma tutto questo non ti importa adesso. Non ti piace più il tuo modo di parlare di te stessa, il tuo modo di raccontare. Senti che l'unica cosa per cui vale la pena scrivere o raccontare o dipingere qualcosa ora non sei tu.

"Col finire del giorno, dolore che sorge come caligine dalla terra, pena che si conchiude, nacondendo l'interminata vista del mare e del cielo.
Due mani di cera giacciono immobili sulle coltri e lungo le pallide vene il mormorio flautato di una conchiglia che ripete la leggenda della sua nascita"
(Henry Miller, Tropico del Cancro)

martedì 18 maggio 2010

[...] Ci sarà un giorno da vivere oppure cambiare
un giorno non solo per me
qualcosa da riconquistare qualcosa da fare
non solo per me

ci sarà un modo per dire le cose taciute
un modo non solo per me
ma mentre mi fermo un momento a pensarci
è già domani
è già domani [... ]
(Mario Venuti, E' già domani)

lunedì 17 maggio 2010

Il rumore di un bidone di latta che rotola in un viale, risale come un tuono, sembra un tuono. Non c'è lampo e le sette del mattino in un quadro mi sembrano una cosa bella.

mercoledì 12 maggio 2010

Sorridevi e non guardavi

Non siamo tutti fotogenici è un dato di fatto... Ma che significa poi la parola "fotogenia" non lo so bene, o meglio non l'ho capito. "Qui sei venuto bene", "Qui un po' meno", "Qui non sembri tu", "Tu non vieni mai bene nelle foto".
La cosa più particolare e interessante, ovvero il non venire sempre allo stesso modo in una foto, è cosa di tutti e al contempo distingue tutti...

sabato 8 maggio 2010

"[...] perse nel cielo
lungo la notte
del mio cammino
sono due luci che brillan sempre
dovunque sto
brillano alte
brillano intense [...]"
(Vinicio Capossela, Signora luna)

giovedì 6 maggio 2010






Oggi ho osservato di nuovo questa foto inviatami dal mio amico Seaborg... Mi permetto di mostrarla qui... La trovo sempre più bella. (Seaborgium, 10/2/2010)

mercoledì 5 maggio 2010

POSTmoderno

Come si fa a scrivere di un fischiettìo udito per caso?
Voglio dire, rappresentare con le parole quel verso? Fiuuuuu? O fiiii? Boh, non lo so. Eppure mi piacerebbe saperlo. Stasera me ne sono fregata di essere sempre io a dare la lettura del contatore dell'enel. Arriverà una bolletta salata a causa di questo? Non mi importa, vorrà dire che mi staccheranno l'elettricità, andrò in giro con i capelli sporchi, o li laverò con l'acqua fredda. Non stirerò i vestiti, non userò il computer... la sera leggerò a lume di candela o per niente. Poi chissà, in casa siamo in tre, forse questa volta avrò lasciato alle altre due la possibilità di preoccuparsene...

"Se san Paolo fosse stato convinto di non essere nulla più che un errabondo tessitore di tappeti, certamente non sarebbe stato l'uomo che fu." (Carl Gustav Jung, L'uomo e i suoi simboli)

martedì 4 maggio 2010

"Un uomo superiore ed evoluto, perseguendo solo un pensiero superiore, talvolta si astrae completamente dall'essenziale, diventa ridicolo, capriccioso, freddo e, te lo dico semplicemente, perfino stupido, e non solo nella vita pratica, ma alla fine stupido perfino nelle sue teorie."
(Fedor Dostoevskij, L'adolescente)

lunedì 3 maggio 2010

Traditrice

E'bello scrivere proprio quando hai più impegni.
Improvvisamente ti accorgi che più le cose da fare aumentano più cresce il tuo bisogno di scrivere.
Di sicuro hanno ragione a dire che scrivere non richiede che carta e penna o un computer, pure vecchio va bene... Che semplicità di pensieri a volte...
Tra undici casse di un supermercato in chiusura ti ritrovi proprio ad aspettare nella fila più compromettente. "Ehi, ciao!" ti senti dire prima con gli occhi e poi con la voce.
"Chi sei?" ti viene da pensare...
E' nel vero senso della parola un tuo ex amante... Il primo con cui hai tradito il tuo ex ragazzo.
Lo saluti stupita, per fortuna tra voi c'è una signora che ha parecchie cose sul tappeto scorrevole della cassa... Intanto lui e il suo amico riempiono le loro buste, si volta verso di te e mette qualcosa nella busta, si volta verso di te e dice qualcosa all'amico.
Non riesci a dire niente, come al solito, ma forse la tua espressione dice tanto, come sempre ti frega.
Temi che arrivi il tuo turno, temi che ti aspetti per fare due chiacchiere.
Dopo sette anni che non lo vedi, non ti va di dirgli niente, non ti va di dirgli da dove torni, non ti va di sapere cosa fa adesso.
"Mi aspetterà?...non mi aspettare!"
Bip, bip, bip, del sensore della cassa per ogni prodotto acquistato dalla signora, per ogni tuo "Mi aspetterà? speriamo di no!"
Alla fine va via, il carrello pieno della signora prima di te, frapposta tra te e lui, vi divide in modo imponente.
Va via, forse deluso, forse indifferente, forse complice.