sabato 27 marzo 2010

RE: play

Nelle ultime due sere in cui mi sono recata al lavoro ho incontrato nella metro una suonatrice di fisarmonica. La prima sera l'ho vista salire alla fermata dopo la mia, con un fare elegante, timido e cordiale...
La fisarmonica è il mio strumento preferito per forma, caratteristiche e suono... per tutto, specie se viene suonata non per produrre le solite ballate. Lei, una signora di poco più di quarant'anni, slanciata e agile l'aveva con sè e aveva cominciato a suonarla... la suonava benissimo secondo me (almeno per me). Quella prima sera avrei voluto darle dei soldi ma per il caso (e la mia condizione di squattrinata) non avevo soldi nel portafogli, niente.
Mi ero dispiaciuta, avevo paura che non tornasse più...
Invece ieri sera è tornata di nuovo. Non mi ero accorta che fosse presente se non quando mi ha chiesto se poteva sedersi accanto a me. La metro era semivuota e c'erano tanti posti liberi a quell'ora, ma lei era seduta accanto a me! E ha suonato ancora...

venerdì 26 marzo 2010

E mi do in pasto ai leoni
nell'arena dei miei pensieri.
(Moltheni, Gli anni del malto)

lunedì 22 marzo 2010

Stamattina presto ero in strada e con me avevo una lettera da spedire al mio migliore amico che vive lontano. Per vari motivi ci è capitato poche volte di vivere nella stessa città per più di un anno, poi a intervalli regolari ci allontanavamo, Gorizia, Roma, Bochum, Caserta... Nei momenti più particolari della nostra vita eravamo soliti scriverci lettere a mano: una delle cose più belle che ci sia successo di fare per lunghi periodi. Una lettera scritta a mano, per quanto dicono sia meno ecologica di una email, per noi ha sempre avuto un grande valore. Ci ha sempre regalato parti concrete dei luoghi da cui le spedivamo, insieme ai racconti, agli scarabocchi, alle poesie, alle foto. Ogni volta trovare la sua lettera nella cassetta della posta era una festa, così come leggerla. In questi giorni mi era tornato l'impulso di scrivergli di nuovo così... E' qualcosa di infantile forse, ma io la credo, in modo presuntuoso, una cosa bella e basta.
In ogni caso avevo cercato di scrivere tutto ciò che non fa parte della mia solita quotidianità ( lavoro, studio, faccende domestiche, bollette) . Ci avevo impiegato più giorni per cercare di costruire un foglio scritto senza le solite cose. Ma stamattina dopo essere rientrata da una serata davvero particolare seppure parte della mia quotidianità lavorativa, mi sono accorta che in quella lettera non avevo scritto niente che avesse davvero un senso, non dico logico ( perchè di quello posso fare anche a meno ogni tanto) ma un senso emozionale. Avevo rinunciato a comunicargli ciò che più mi rappresenta in questi giorni. Talvolta le cose sanno essere da sè dei simboli, non hanno bisogno di essere filtrate, vanno raccontate così come accadono, anche se parlano di lavoro.
L'ho strappata, senza rimpianti.
Gliene scriverò una nuova...

domenica 21 marzo 2010

Comunella

Come diventa difficile sempre di più riuscire a esprimersi senza abusare delle parole e delle persone. Anche adesso con questa frase ho forse già abusato. Troppo spesso si arriva a un punto tale di saturazione per cui ogni parola sembra di troppo e soprattutto incapace di dire davvero quello che si vorrebbe. Anche nel leggere o nell'ascoltare le parole altrui si prova la stessa sensazione, non tanto di banalità, quanto di abuso. E questo non riguarda una sfera precisa del vivere e basta ma ogni cosa. Ma quello che non riesco ad accettare è che spesso riuscire a comunicare significa avvalersi di una buona dose di cinismo e senso comune spacciati per ironia.

venerdì 19 marzo 2010

Categorie

L'esigenza di creare categorie rende tutto così nascosto a volte, specie le qualità belle o brutte che siano delle persone. Ma d'altronde l'unico modo che la maggior parte della gente conosce per esprimere un giudizio di valore sulle cose e sulle persone è categorizzarle. Che ciò avvenga con l'ausilio del sentimento o dell'istinto, dell'intuizione o della sensazione... si categorizzano le persone. Niente di così curioso in fondo.
Forse è praticamente impossibile eliminare del tutto le categorizzazioni umane ma spero che siano superabili quando è possibile più facilmente di quanto accade già.

venerdì 12 marzo 2010

"L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità".
(Simone Weil, Simone Weil - Joe Bousquet corrispondenza)

giovedì 11 marzo 2010

Romanzo

A volte si razionalizza a tal punto l'amore che scompare la vera letteratura. Si crede che l'arte sia qualcosa di altro rispetto alla vita? Ebbene non lo è. Nessuna storia d'amore può prescindere dall'arte e nessuna arte può prescindere da una storia d'amore.

"Sognare la propria vita- potrebbe dire un poeta puro. Meglio: tendere con tutte le forze a una felicità capace di trasformare tutto quel che fummo in una visione inesauribile". (Simone Weil)

domenica 7 marzo 2010

Una giornata perfetta

"Sei bella così. Sembri la verità che esce dal pozzo!" Jean Gabin, Alba tragica.

E' una mattina senza ombre ma c'è il sole...

sabato 6 marzo 2010

Operaia

"Con le tue mani di carta per avvolgere altre mani normali".. Ti avvii al tuo turno di lavoro notturno.
Ti hanno detto "Sei troppo delicata nei modi per fare l'infermiera. Devi essere più brutale!".
Ma te ne freghi, vedremo chi avrà ragione!

mercoledì 3 marzo 2010

Ci sono dolori che non si piangono mai del tutto. Forse nemmeno dopo averci scritto più di duemila pagine, come ha fatto Proust, rievocando ogni profumo e ogni sapore.
Tutta la vita e l'amore ci sono intorno e ci danno conforto e talvolta sono una festa senza ombre.
Eppure bastano piccole cose, talvolta addirittura le felicità di chi abbiamo a cuore, a ricordarci la vita che ci è stata amputata.
Ogni profumo e ogni sapore che avremmo voluto dargli.


Parole del mio amico Seaborgium...

martedì 2 marzo 2010

Cattiveria

Se avessi il potere di augurare e provocare il male per qualcuno che non sopporto, cosa farei? Che tipo di sventura vorrei gli capitasse? Ma soprattutto, sarei mai capace di volere che sul serio le cose andassero male per qualcuno, se potessi io determinarlo? Non vorrei che capitasse nessuna sventura irrimediabile a nessuno, ma a volte sarei contenta se alle persone a cui va sempre tutto liscio, qualcosa andasse storto... che i primi della classe, venissero bocciati almeno una volta.
Un amico mi ha detto che se voglio questo, sono incapace di volere davvero il male per qualcuno, perchè una bocciatura come una sconfitta in battaglia, non fa altro che migliorare i nostri animi (e lui sa che la penso anch'io così)... Ok, ma in ogni caso, al di là di tutto, mi farebbe piacere che una volta ogni tanto anche loro provassero il senso di sconfitta e il peso dei propri limiti. Vorrei vederli una volta fuori posto, una volta caduti dal loro piedistallo di primi.