sabato 17 ottobre 2009

Equazione

Ad un certo punto ti sei accorto dei termini di un problema o meglio di un'equazione. Nell'autobus fuori dal centro abitato sei uno straniero e chiedi informazioni per dirigerti nel luogo di destinazione. Prima un ragazzo, forse romeno, ti aiuta a capire la tua fermata, poi una signora, forse polacca, ti indica l'arrivo... Entrambi gentili, pieni di una cortesia avvolgente. Il tuo autobus è pieno di lavoratori che vengono portati nei cantieri, hanno sonno, è mattina presto, talmente presto che il sole sta appena sorgendo. Le distese erbose e brulle e il cielo rosa arancio e il silenzio dell'autobus interrotto solo da qualche colpo di tosse. Ti dimentichi i brutti motivi per cui hai dovuto prendere quell'autobus stamattina presto, pensi che sarebbe bello raccontare al tuo migliore amico tutto questo, ma poi ti fermi. A essere sincero con te stesso è da un pezzo che a nessuno interessa veramente più sapere di queste tue visioni! E capisci che devi cominciare a raccontare quelle cose senza un preciso destinatario. Devi emanciparti, essere libero di essere con tutti. Lasciarti andare a tutto quello che incontrerai e a tutti quelli che di nuovo avranno voglia un giorno di ascoltarti... Poi se ne verrà fuori un polpettone banale accetterai le conseguenze. .. E vabbè!

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