sabato 3 ottobre 2009

Sono odioso

Dal libro "Frammenti di un discorso amoroso" di R. Barthes
ecco cosa hai letto oggi:

MOSTRUOSO
Il soggetto si rende improvvisamente conto di stare soffocando l'oggetto amato chiudendolo in una rete di soprusi: di colpo, da individuo sventurato che desta compassione, egli si sente diventare un essere mostruoso.

[... ]
2. Il discorso amoroso soffoca l'altro il quale schiacciato da questo dire massiccio, non trova spazio per esprimersi. Non è che io gli impedisca di parlare, ma so come far scivolare i pronomi : io parlo e tu mi comprendi, dunque siamo.
Talvolta, con terrore, prendo coscienza di questo rovesciamento : io che mi credevo puro e semplice soggetto (soggetto assoggettato: fragile, delicato, degno di compassione), m'accorgo di essere diventato una cosa ottusa, che va avanti ciecamente, che schiaccia ogni cosa sotto il peso del suo discorso; io che amo mi rendo indesiderabile, sono messo sullo stesso piano degli importuni: quelli che danno fastidio, che mettono a disagio, che nuocciono, che complicano, che chiedono, che intimoriscono (ovvero più semplicemente: quelli che parlano).
Ho preso un granchio madornale su me stesso.

(L'altro è sfigurato dal suo mutismo, come in quei sogni spaventosi in cui la tale o talaltra persona che noi amiamo ci appare con la parte inferiore del volto completamente cancellata, priva della bocca; e io che parlo, sono anch'io trasfigurato: il soliloquio fa di me un mostro, un'enorme lingua).

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