mercoledì 9 settembre 2009

Antipatie e simpatie

Non riesci a toglierti di dosso la distrazione. Hai sempre la testa altrove rispetto al luogo in cui il tuo corpo è presente, ma dove e perchè? Neppure tu lo sai. Spesso risulti antipatico a chi del tuo comportamento fa segno di stupidità. Forse hanno ragione.
"Lo prendi il caffè?", "La fumi una sigaretta in pausa?"... Queste sono le domande dell'ambiente in cui lavori. E non sai rispondere si abbastanza volte alla prima domanda e mai alla seconda domanda. Non ti piace fumare e questo va a tuo svantaggio in un luogo dove 10 persone su 12 fumano e non sai compensare questa mancanza con abbastanza sorrisi. Basta, scrollati di dosso quella faccia stanca e quegli occhi stralunati, le spalle incurvate sotto il peso delle aspettative altrui. Ci deve pur essere una via d'uscita.

2 commenti:

  1. essere estranei alle abitudini più comuni può essere liberatorio, ma spesso cerchiamo qualcosa di più semplice; essere come chi ci circonda, magari copiando quelle abitudini che intimamente troviamo così ostili.
    siamo spesso combattuti tra due forze; una che ci vuole come l'idea che abbiamo degli altri, l'altra che ci vuole come crediamo di essere. forse una via d'uscita è scoprire come provengano entrambe da noi.

    RispondiElimina
  2. Provengono da noi entrambi come il bene e il male, ma il loro carattere di bene o di male non esiste a priori... Dovremmo capirlo noi e agire di conseguenza... E allora forse la via d'uscita sarebbe quella di capire davvero cosa vogliamo e farlo... Che impresa!!

    RispondiElimina