Non riesci a toglierti di dosso la distrazione. Hai sempre la testa altrove rispetto al luogo in cui il tuo corpo è presente, ma dove e perchè? Neppure tu lo sai. Spesso risulti antipatico a chi del tuo comportamento fa segno di stupidità. Forse hanno ragione.
"Lo prendi il caffè?", "La fumi una sigaretta in pausa?"... Queste sono le domande dell'ambiente in cui lavori. E non sai rispondere si abbastanza volte alla prima domanda e mai alla seconda domanda. Non ti piace fumare e questo va a tuo svantaggio in un luogo dove 10 persone su 12 fumano e non sai compensare questa mancanza con abbastanza sorrisi. Basta, scrollati di dosso quella faccia stanca e quegli occhi stralunati, le spalle incurvate sotto il peso delle aspettative altrui. Ci deve pur essere una via d'uscita.
essere estranei alle abitudini più comuni può essere liberatorio, ma spesso cerchiamo qualcosa di più semplice; essere come chi ci circonda, magari copiando quelle abitudini che intimamente troviamo così ostili.
RispondiEliminasiamo spesso combattuti tra due forze; una che ci vuole come l'idea che abbiamo degli altri, l'altra che ci vuole come crediamo di essere. forse una via d'uscita è scoprire come provengano entrambe da noi.
Provengono da noi entrambi come il bene e il male, ma il loro carattere di bene o di male non esiste a priori... Dovremmo capirlo noi e agire di conseguenza... E allora forse la via d'uscita sarebbe quella di capire davvero cosa vogliamo e farlo... Che impresa!!
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