giovedì 4 gennaio 2018

La ruota gira, oggi a me domani a te, domani a te dopodomani a me e così via...
E mentre la ruota gira il tempo passa, e così mentre cammino tra gli scaffali del reparto di abbigliamento di un supermercato, mi rendo conto che sto invecchiando.
La ruota delle meraviglie gira e il luna park non è più lo stesso con il passare del tempo.
Sono sempre di meno le persone che lo popolano, sono sempre di più i sensi di colpa di chi rimane.

Respirare



4 commenti:

  1. Ma il titolo di questo blog non era "quello che triste VIA?"

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    1. Infatti per alcuni quello che è triste deve essere messo via... io invece lo conservo... perciò ho scelto questo titolo per il blog. Però forse poteva andare meglio "diario delle cause perse" Ahahahahah :D


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    2. Caro Maks
      Sono a Pietroburgo, dai parenti di mio marito. Non posso voler bene a persone estranee, o per meglio dire lontane da me. Io sono di un'intolleranza terribile.
      Njutja è buonissima, ma parla insopportabilmente troppo della cultura e di quanto sarebbe felice mio marito all'università.
      Godere dell'Università quando ci sono l'Italia, la Spagna, il mare, la primavera, i campi dorati...
      La interessa solo l'ambiente degli avvocati, persone della stessa professione. Io non capisco questo fascino! E non l'accetto!
      Il mondo è grandissimo, la vita follemente corta, perché abituarsi a ciò che ti è estraneo, anche servono i tentativi di volergli bene?
      Oh, io so che non imparerò mai ad amare chicchessia, per la semplice ragione che amo troppe cose spontaneamente!
      La casetta confortevole, il marito avvocato, la moglie - la moglie dell'avvocato che si interessa alle "novità letterarie"...
      Oh che noia, che noia!

      Marina, 10 gennaio 1912

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  2. Come spostando pietre
    geme ogni giuntura! Riconosco
    l’amore dal dolore
    lungo tutto il corpo.

    Come un immenso campo aperto
    alle bufere. Riconosco
    l’amore dal lontano
    di chi mi è accanto.

    Come se mi avessero scavato
    dentro fino al midollo. Riconosco
    l’amore dal pianto delle vene
    lungo tutto il corpo.

    Vandalo in un’aureola
    di vento! Riconosco
    l’amore dallo strappo
    delle più fedeli corde
    vocali: ruggine, crudo sale
    nella strettoia della gola.

    Riconosco l’amore dal boato
    - dal trillo beato -
    lungo tutto il corpo!
    Marina Ivanovna Cvetaeva 

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