La ruota gira, oggi a me domani a te, domani a te dopodomani a me e così via...
E mentre la ruota gira il tempo passa, e così mentre cammino tra gli scaffali del reparto di abbigliamento di un supermercato, mi rendo conto che sto invecchiando.
La ruota delle meraviglie gira e il luna park non è più lo stesso con il passare del tempo.
Sono sempre di meno le persone che lo popolano, sono sempre di più i sensi di colpa di chi rimane.
Respirare
Ma il titolo di questo blog non era "quello che triste VIA?"
RispondiEliminaInfatti per alcuni quello che è triste deve essere messo via... io invece lo conservo... perciò ho scelto questo titolo per il blog. Però forse poteva andare meglio "diario delle cause perse" Ahahahahah :D
EliminaCaro Maks
EliminaSono a Pietroburgo, dai parenti di mio marito. Non posso voler bene a persone estranee, o per meglio dire lontane da me. Io sono di un'intolleranza terribile.
Njutja è buonissima, ma parla insopportabilmente troppo della cultura e di quanto sarebbe felice mio marito all'università.
Godere dell'Università quando ci sono l'Italia, la Spagna, il mare, la primavera, i campi dorati...
La interessa solo l'ambiente degli avvocati, persone della stessa professione. Io non capisco questo fascino! E non l'accetto!
Il mondo è grandissimo, la vita follemente corta, perché abituarsi a ciò che ti è estraneo, anche servono i tentativi di volergli bene?
Oh, io so che non imparerò mai ad amare chicchessia, per la semplice ragione che amo troppe cose spontaneamente!
La casetta confortevole, il marito avvocato, la moglie - la moglie dell'avvocato che si interessa alle "novità letterarie"...
Oh che noia, che noia!
Marina, 10 gennaio 1912
RispondiEliminaCome spostando pietre
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
- dal trillo beato -
lungo tutto il corpo!
Marina Ivanovna Cvetaeva