"Ho paura di morire e male di vivere. Me ne andro' come sono venuta, intatta, soverchiata dai difetti che mi tormentano." http://www.youtube.com/watch?v=fTMS6icBmNg
Non conoscevo Violette Leduc... incredibile scoprire che ha scritto un libro intitolato "Teresa e Isabella"... Alcune vite sono intrecciate all'infinito e questo dà la forza di sostenere le paure e il male di vivere
Ho letto Teresa e Isabella quando avevo forse 16 anni. E' autobiografico e Teresa e' il nome che Violette si e' scelta per se stessa. Sabato sono andata a vedere il film. Violette era nata a Calais, figlia illegittima, o bastarda come preferiva farsi chiamare lei. Ha un fratello che si chiama M. Prima sposo' un omosessuale aspirante scrittore che fu ucciso dai nazisti durante la guerra. A Parigi vive in uno studio dove scrive e smercia carne, caffe etc al mercato nero. Per caso trova il libro di Simone de Beauvoir "L'invitata" (in cui si racconta il menage a trois tra Simone, Sartre e una ragazza di campagna che Simone invita a Parigi e poi uccide per gelosia - ovviamente questo non accadde nella realta). Violette approccia Simone con il suo manoscritto. Simone l'aiuta a pubblicarlo e le presenta Jean Genet. Genet e Leduc si sentono complementari e occupano ruoli complementrari nelle vite borghesi di Sartre e Simone. Il film copre circa 20 anni dal 1946 al 1967, ma cio' che mi ha colpito e' come Violette non cambia mai, non cresce , non impara; rimane sempre la bambina a cui la madre non teneva mai la mano, la bambina che il padre ha rifiutato, la bambina che piange grida per attirare attenzione; non che la sua sofferenza non sia reale. Alla fine trova successo letterario e va a vivere in un paesino nel sud della Francia.
"Ho paura di morire e male di vivere. Me ne andro' come sono venuta, intatta, soverchiata dai difetti che mi tormentano."
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=fTMS6icBmNg
Non conoscevo Violette Leduc... incredibile scoprire che ha scritto un libro intitolato "Teresa e Isabella"... Alcune vite sono intrecciate all'infinito e questo dà la forza di sostenere le paure e il male di vivere
RispondiEliminaHo letto Teresa e Isabella quando avevo forse 16 anni. E' autobiografico e Teresa e' il nome che Violette si e' scelta per se stessa. Sabato sono andata a vedere il film. Violette era nata a Calais, figlia illegittima, o bastarda come preferiva farsi chiamare lei. Ha un fratello che si chiama M. Prima sposo' un omosessuale aspirante scrittore che fu ucciso dai nazisti durante la guerra. A Parigi vive in uno studio dove scrive e smercia carne, caffe etc al mercato nero. Per caso trova il libro di Simone de Beauvoir "L'invitata" (in cui si racconta il menage a trois tra Simone, Sartre e una ragazza di campagna che Simone invita a Parigi e poi uccide per gelosia - ovviamente questo non accadde nella realta). Violette approccia Simone con il suo manoscritto. Simone l'aiuta a pubblicarlo e le presenta Jean Genet. Genet e Leduc si sentono complementari e occupano ruoli complementrari nelle vite borghesi di Sartre e Simone. Il film copre circa 20 anni dal 1946 al 1967, ma cio' che mi ha colpito e' come Violette non cambia mai, non cresce , non impara; rimane sempre la bambina a cui la madre non teneva mai la mano, la bambina che il padre ha rifiutato, la bambina che piange grida per attirare attenzione; non che la sua sofferenza non sia reale. Alla fine trova successo letterario e va a vivere in un paesino nel sud della Francia.
RispondiElimina... Ci sono cose che non cambiano mai e cose che cambiano continuamente... Spero che il film esca anche qui... Buon Compleanno
RispondiEliminaSei diventata mamma un'altra volta o non ci ho capito una mazza come al solito?
RispondiEliminaSi!!! hai capito bene...
RispondiEliminaMo che bello! Io invece sto facendo la cova :)
RispondiEliminaCome state tutti? Un abbraccio
Come la cova?!!... stiamo bene, grazie! un abbraccio a te!
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